Il Carnevale di Putignano è uno dei più lunghi d’Italia: inizia il giorno di santo Stefano e si conclude oggi, martedì grasso: il periodo dei grandi festeggiamenti termina con il frastuono e i balli della Campana dei maccheroni, virtuale abbuffata di mezzanotte e preludio alla Quaresima che, com’è noto, prevede invece momenti di sacrificio e di più intima spiritualità.
Le origini
Il Carnevale di Putignano si fa risalire al 1394 quando la partecipazione era più che altro contadina mentre a partire dal XX secolo sempre più nobili e borghesi presero parte ai festeggiamenti.
A partire dagli anni trenta del Novecento si prese a lavorare la cartapesta per la realizzazione dei pupi: i carri erano molto più semplici rispetto a quelli di oggi, venivano azionati a mano ed erano trainati da cavalli; solo nel dopoguerra i carri iniziarono ad essere trasportati da veicoli a motore.
Tradizione importante del Carnevale di Putignano sono i giovedì che, a partire dal 17 gennaio in poi, vengono consacrati a specifiche classi sociali o categorie di cittadini: i vedovi, i preti, le monache, i pazzi, le donne sposate, i monsignori e in particolare l’ultimo giovedì, quello più atteso, è dedicato ai cornuti.
Farinella
La maschera che rappresenta il Carnevale di Putignano è Farinella: ricorda la figura di un jolly con un abito a toppe multicolori e sonaglini tintinnanti sulle punte del cappello. Al collo ha un collarino azzurro e ai piedi delle scarpette di stoffa, porta in una mano la propaggine e appeso alla cintura un sacchetto di farina di ceci tostati (da qui il nome) misti ad orzo, ingredienti poveri spesso integrati come companatico alla salsa di pomodoro o ai fichi . Ha occhi piccoli e vispi che caratterizzano la sua aria decisamente furbetta.
Che materiali sono utilizzati per i carri?
I carri del Carnevale di Putignano sono composti al 99% di cartapesta, dodici strati di materiale cartaceo proveniente dalla popolazione stessa che lo conserva per l’occasione e che permette di creare i personaggi affinché siano particolarmente solidi.
Chiaramente alla base tutti i personaggi, i ballerini e i figuranti sono sostenuti da una struttura in ferro e azionati da una centralina comandi; la struttura in ferro, essendo particolarmente costosa, circa 90mila euro, viene reimpiegata gli anni successivi con i dovuti adeguamenti.
Tra i maestri cartapestai ce ne sono di più giovani che hanno scelto di lavorare come liberi professionisti in questo campo, altri sono anagraficamente più grandi e fanno delle loro opere d’arte un hobby oltre che una grande passione ma si dedicano principalmente ad altre professioni.
Questi ultimi tendono a distruggere i loro carri dopo le sfilate per non cedere i loro manufatti ad altre cittadine come Viareggio; i più giovani invece tendono a venderli dopo le sfilate poiché vivono di questo lavoro.
Al bando partecipano 11 bozzetti ma solo 7 saranno selezionati; importante è la coerenza della realizzazione con il bozzetto poiché se il carro si discosta considerevolmente da quanto proposto in origine, si rischia l’eliminazione.
Anche i danzatori e i gruppi mascherati che saliranno sui carri costituiscono un elemento essenziale dell’atmosfera delle sfilate e i loro costumi sono scelti in base al tema del carro di appartenenza.
Il Carnevale di Putignano è anche estate!
Non riuscirete ad assistere al Carnevale di Putignano nella sua versione invernale? Sappiate che esiste anche una sessione estiva le cui sfilate coincidono con il periodo di maggior afflusso turistico, ossia verso metà agosto.
Per cui se volete immergervi nella magia dei famosi carri del Carnevale di Putignano, abbinateli a questo tour e conoscerete una delle tradizioni più antiche, allegre e folcloristiche di Puglia.
Vi aspettiamo!